Clubhouse, il social network vocale, ha creato un prodotto innovativo, almeno a giudicare dal fatto che, uno dopo l’altro, i principali social network si stanno ispirando al suo esempio. Quasi in contemporanea al lancio del beta test di Clubhouse, infatti, Twitter ha presentato Audio Spaces; poi è stata la volta di Facebook, che ha annnunciato che Messenger Rooms avrebbe ospitato una funzione simile a quella del nuovo social.
Per continuare su questo solco, LinkedIn e Spotify nelle ultime ore hanno annunciato che presenteranno funzioni molto simili a quelle di Clubhouse.
Spotify
Ovviamente Spotify ha già molta familiarità con la componente audio e ospita diversi podcast. Ma la novità è che la principale piattaforma di streaming musicale del mondo sta progettando un prodotto in grado di ospitare delle conversazioni audio dal vivo.
Per farlo Spotify ha acquisito Betty Labs, la società che ha creato l’app per le discussioni audio a tema sportivo Locker Room. L’applicazione per il momento rimarrà ancora disponibile negli app store, spostando il proprio focus su contenuti musicali e culturali, oltre che sportivi. In un secondo momento cambierà nome e, secondo quanto riferito da Gustav Söderström, capo della ricerca e sviluppo di Spotify, a The Verge, potrebbe ricevere un upgrade che le consentirà di passare dal trasmettere podcast all’ospitare conversazioni audio in diretta.
Anche LinkedIn è al lavoro su una funzionalità che consentirà agli utenti di ospitare conversazioni audio coi propri contatti. LinkedIn ritiene, però, che la sua funzionalità di networking audio sarà differente dagli altri cloni di Clubhouse perché sarà collegata all’identità professionale degli utenti e non solo al loro profilo: sul portale, “Creator” è una modalità appena presentata che consente a chiunque di impostare il proprio profilo lavorativo in modo che possa essere seguito per gli aggiornamenti, come le storie e i video di LinkedIn Live. A questi ultimi si aggiungerà quindi la possibilità di ospitare delle chiacchierate in diretta coi propri follower che, per come è strutturato il social network, potrebbero essere sfruttate per corsi di aggiornamento o seminari inerenti al proprio ambito lavorativo.
A confermare l’intenzione di LinkedIn di creare un clone di ClubHouse ci ha pensato Alessandro Paluzzi, l’esperto di reverse engineering, che ha mostrato uno screenshot del prodotto sperimentale in un suo tweet.
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