“Raggiungiamo con l’audio un pubblico segmentato per geografia, genere e interesse, successivamente attiviamo il retargeting per raggiungere utenti che hanno mostrato interesse (col click nel caso di banner companion, con il completion rate superiore al 70% nel caso di un formato preroll – midroll), infine riattiviamo la campagna su un pubblico lookalike sia con campagne audio o per qualsiasi altra attività audience – based con qualunque formato adv” spiega Gravina.
“La pianificazione audio ads in programmatic offre un maggior controllo sui criteri di targeting, consente il raggiungimento di utenti one-to-one crossdevice e l’ottimizzazione di campagne branding su KPI quali completion rate, GRP e reach. Grazie alla nostra DSP riusciamo a raggiungere oltre 70 milioni di utenti su scala globale tramite i formati audio” aggiunge Sara Colzani, account new entry in Publicom.
Aggiungiamo che uno dei vantaggi del digital audio programmatic rispetto a una pianificazione classica Radio FM è il controllo della frequenza: si gestisce la frequenza con cui gli utenti visualizzano o ascoltano gli annunci e riducono al minimo le impressions sprecate con il controllo della frequenza sui canali. "Grazie ai publisher top player in Italia (tra cui Mediamond, Spotify, Targetspot, Deezer, Soundcloud) abbiamo a disposizione volumi sufficienti di impressions per raggiungere un target specifico su qualsiasi canale" conclude Gravina.
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