La casa madre di Google polverizza le attese e il titolo sale nel dopo mercato. Big Tech continua la sua espansione nell’ardua ripresa dalla pandemia
Alphabet e Microsoft mettono a segno exploit di bilancio nel trimestre concluso a fine marzo, nuova prova della crescente forza finanziaria e influenza dei colossi high-tech e Internet americani. Nettamente battute, da entrambe le società, le attese della vigilia. Nel dopo mercato Alphabet ha guadagnato a Wall Street quasi il 5%, coronando un'impennata del 33% da inizio anno e dell'80% in dodici mesi (in precedenza era stata meno premiata di marchi rivali dagli investitori). Microsoft ha invece perso il 3% nonostante i robusti conti, reduce però da una lunga corsa, del 50% solo nell’ultimo anno, che l'ha ormai portata vicina alla soglia dei duemila miliardi di market cap alle spalle di Apple.
Google da record
I risultati della casa madre di Google, nel primo trimestre 2021, sono stati particolarmente in vista, frantumando massimi storici nelle revenue. La performance è stata trainata da un vero e proprio boom della pubblicità digitale, nel clima di ripresa dalla crisi pandemica. Il giro d'affari complessivo è lievitato del 34% a 55,31 miliardi, superando previsioni di 51,7 miliardi. Gli utili non sono stati da meno: sono più che raddoppiati a 17,9 miliardi, pari a 26,29 dollari per azione contro i 15,64 previsti. Le entrate da inserzioni, motore del suo business, sono balzate del 32% a 44,7 miliardi.
Il gioiello nei video YouTube, all’interno di Google, ha visto le revenue crescere del 49% a oltre 6 miliardi. Oggi, stando ai sondaggi, viene usato dall'81% di americani adulti contro il 73% del passato, sostenuto danna crescente produzione di contenuto originale. La divisione cloud, dove il gruppo è in ritardo sulla concorrenza, ha riportato incassi per la prima volta oltre i 4 miliardi, in aumento del 46%, e le sue perdite si sono ridotte sotto il miliardo. La attività futuristiche raggruppate in Other Bets, dal veicoli autonomi Waymo alla sanità tech di Verily, hanno perso 1,15 miliardi su entrate da 168 milioni.
Microsoft cresce con il cloud
Microsoft, nel suo terzo trimestre fiscale, ha riportato la maggior crescita delle vendite dal 2018, per la precisione del 19% a 41,71 miliardi contro i 41,03 attesi. Per il gruppo è stato il primo trimestre da oltre 40 miliardi di fatturato. I profitti sono stati di 15,46 miliardi, in rialzo del 44% e pari 1,95 dollari per azione contro gli 1,78 pronosticati. La sua divisione di servizi cloud, Azure, in concorrenza con il leader AWS di Amazon, ha marciato ad un passo di crescita del 50%, identico agli ultimi tre mesi del 2020, facendo meglio del 46% previsto. L'intero segmento di Intelligent cloud, che comprende anche server e altri prodotti, è salito del 23% a 15,12 miliardi. La divisione Productiviy and Business Processes, che include Office e il social network per professionisti LinkedIn, è cresciuta del 15 per cento. La More Personal Computing, che ha in portafoglio Windows e i device, ha marciato del 19 per cento.
La nuova espansione di Big Tech
Big Tech, forte dei conti e della domanda dei suoi servizi e prodotti, è in fase di espansione. Microsoft è reduce da un contratto con le forze armate da quasi 22 miliardi in dieci anni per caschi con realtà aumentata. In marzo Alphabet ha annunciato nuovi investimenti per 7 miliardi destinati a ampliare sedi e data center e molteplici stati americani, con l’assunzione di diecimila nuovi dipendenti. Apple, che riporta i risultati mercoledì sera, ha appena alzato il suo target quinquennale di contributo all'economia Usa su scala nazionale a 430 miliardi e promesso l’assunzione di ulteriori 20.000 dipendenti. I colossi tecnologici sono tuttavia anche sotto accusa per comportamenti monopolistici, protezione della privacy e elusione fiscale.
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